Sono Fabio. Amo osservare e ascoltare per capire. La curiosità mi accompagna in quel che faccio e mi permette di lavorare con passione.

Quando cominciai a svolgere questo lavoro non sapevo perché mi piacesse tanto e non sapevo perché volevo farlo. Da bambino mi affascinavano le confezioni, i marchi, ero attratto dai loro colori, dalle disposizioni grafiche, dalla loro forma. Le pubblicità mi attraevano e spesso mi divertivano, alcune non le capivo, ma in ogni modo restavo quasi incantato a guardarle, soprattutto quelle televisive. L’estetica della pubblicità è per me come il canto delle sirene: ne sono attratto e voglio ascoltarlo, voglio guardarlo, desiderarlo e possederlo, ma devo restare legato all’albero della nave per non esserne divorato.

Il potere della comunicazione sta nella trasmissione, quindi il mezzo con cui si trasmette il messaggio è fondamentale, così come è fondamentale il messaggio trasmesso tramite il mezzo.

Se il mezzo è il messaggio e per sillogismo il messaggio è il mezzo e se forma e contenuto sono complementari allora è naturale che l’uno determini l’altro. Si tratta di un sistema in cui cambiando il contenuto (ovvero il messaggio) cambia la forma, viceversa cambiando la forma si modifica il contenuto (ovvero il messaggio). Credo che questo discorso sia attuabile in ogni situazione e lo è ancor di più quando si fa branding.

Lavorare per fare branding mi autorizza a studiare, chiedere, osservare, capire, ascoltare, sentire, conoscere, trasmettere. Significa esprimere l’identità di una persona, di un gruppo di persone, di un’azienda, di un prodotto, di un ideale. Significa fare un ritratto per manifestarne l’aspetto e le intenzioni, l’anima, il proprio scopo o almeno l’aspirazione, il credo.

È il lavoro più bello del mondo, lo so... ma qualcuno deve pur farlo.
Non invidiatemi dai, oppure fatelo anche voi e, se volete, facciamolo insieme.